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Tempere |
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Disegno veloce o gestuale |
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Schizzi veloci copiando disegni rinascimentali |
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Donne Afghane |
Per chi non lo sapesse a giugno di quest'anno mi sono buttata in un progetto ideato da @lianazanfrisco chiamato #ilmovimentodeltaccuino, di cui ho parlato in questo post.
Per me significava riprendere in mano pennelli e matite dopo molto tempo e testare la mia resistenza in compagnia dell'arte. Infatti, temevo di stufarmi presto e volevo fare una prova, in vista di chissà quali progetti futuri....
E invece eccoci qui, due mesi abbondanti dopo, con moltissime esperienze nuove sulla pelle!
Questo post vuole essere proprio un invito a chiunque ami disegnare o desidererebbe farlo, a buttarsi in questa esperienza, che naturalmente non vuole essere un corso di disegno, quanto un viaggio attraverso noi stessi, con sorprese ad ogni angolo.
Io cosa ho (ri)scoperto?
La bellezza di lasciare andare la matita senza preoccuparmi del foglio bianco. Da bambina adoravo i quaderni nuovi (in particolare la pagina a destra, bella piena e sostanziosa) e i quaderni regalati da mia madre duravano il tempo di preparare la cena. Ovviamente, dopo un po', si era stufata di comprarmeli. Per lei erano solo scarabocchi, con cui riempivo tutto. "Fai due righe e poi lo butti"... Già... Ma avete mai provato? l'euforia di una matita che graffia, che cambia segno in base all'inclinazione, che colora, che sporca, colori che creano ombre, disegni nati dalle ombre delle mani...
Avevo bisogno di cartaaaa!!!!
Ecco, nel taccuino non dovete preoccuparvi del foglio, ne avete tanti, potete farci cosa volete, anzi, dovete! Prima di tutto dimenticatevi le lezioni noiose e sperimentate! Con quello che amate, con ciò che avete in casa, pennarelli matite acquerelli... poi avrete tempo di cercare nuove tecniche, ma il motto è divertirsi!
Il bello è il senso di libertà. Non esiste giusto o sbagliato. Potete disegnare tutto. Dalle forme elementari che combinate assieme possono fare magie. Pieni e vuoti. Bianco e nero. Già, anche il nero è un colore...
All'inizio mi scervellato per combinare cerchi e triangoli, ma poi mi sono resa conto che qualsiasi cosa potrebbe meritare un nostro disegno. Il mouse, un angolo, il gatto, il posacenere... tutto! Il nostro sguardo improvvisamente si ritrova a cercare ovunque qualcosa da riprendere. Bellissimo.
La ripetizione. La pazienza. Questo esperimento insegna ad essere pazienti, magnanimi verso se stessi, e a guardare i proprio esperimenti senza giudizi. Perché, leggendo, studiando, approfondendo, si arriva alla stupefacente verità che il bello non esiste, e siamo solo impregnati di preconcetti e paure che vanno assolutamente abbandonati lungo il percorso. (Cosa mica tanto facile però...)
Qualcuno potrà mettersi a ridere, o si inquieterà di fronte alla vostra improvvisa "arte astratta": ma lì dentro ci siete voi, rispettatela e pretendete lo stesso dagli altri.
Infatti, nel taccuino uscirà fuori parte di voi, volenti o nolenti, e a tratti a me è proprio parso un diario personale. Perché il disegno parla linguaggi intuitivi che pescano dal nostro profondo e hanno più onestà delle parole. Con un disegno non si può mentire, fare un giro di parole. Due linee e via, siamo fregati, eccoci lì in mutande (figurativamente parlando) di fronte a tutti.
Già, perché il bello (o no, ditelo anche voi) di questo esperimento, è che ogni volta o quasi che si lavora, si condivide sul gruppo Instagram quanto fatto; non certo per vanità, ma per confrontarsi, supportarsi, lavorare silenziosamente in sinergia. Si attinge dagli archivi altrui e viceversa, senza egoismi.
Così facendo ho scoperto la ripetizione di cerchi e il motto di più tempo per noi, il collage a carte strappate, gli innesti, ho riscoperto l'uso del caffè dipinto e tanto altro. Studiando Betty Edwards e ascoltando Liana mi sono dilungata in disegni veloci, lenti, gestuali, analogici, a memoria, al contrario... Carta ripiegata, carta recuperata, carta incollata. Il divertimento infantile di fare casino!
Eppure, nascosti lì dentro, ci sono molteplici spunti creativi, gemme che forse germoglieranno nel prossimo taccuino...
Il taccuino mi ha permesso di incontrare virtualmente molte persone e di conoscere artisti sconosciuti prima. Non ha sbrogliato i miei dubbi, eppure mi ha sicuramente indicato che questa strada fa per me, ovunque voglia portarmi...